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La donna che scambiò il marito per cappello

Cappelleria Martello, Cagliari

C’era una volta una donna che “usciva (letteralmente) pazza” per i cappelli.

Ne aveva di tutti i tipi: in paglia, in tessuto, in piume, in feltro e quant’altro materiale sia disponibile in natura per realizzare dei copricapo. Sin da piccolissima c’aveva questa passione al punto che per questo era conosciuta in lungo e in largo per tutta la città e oltre.

Ovviamente era la cliente più assidua dell’Antica cappelleria Martello di via Sassari a Cagliari.

L’antica bottega, negozio di pregio per varietà, qualità e assistenza, era per la signora come la fabbrica del cioccolato era per Willy Wonka, il caseificio per un topo, il paese dei balocchi per Pinocchio e la cucina gourmet per Ratatouille. Solo per dare l’idea, perché per lei era ancora di più. I cappelli erano vita, amore, motivo di orgoglio e di gioia.

Ogni giorno si inventava cose da fare, occasioni a cui attendere, vernissage, incontri, tè, comizi, reading, inaugurazioni, corse di cavalli, polo, cricket, tornei di tennis, regate, feste, party, cocktail, qualsiasi cosa pur di avere l’occasione di indossare un nuovo, stupefacente, vezzoso, imprevedibile cappello.

La sera, prima di andare a letto si diceva, “Uhm , devo inventarmi qualcosa per indossare quel nuovo, elettrizzante, meraviglioso cappellino da mettere alle ventitré e legare sotto il mento con un grande fiocco in shantung a quadri e tante farfalle che fanno joie-de-vivre e poesia …che fare? Ho trovato! Mi alzerò e andrò a fare la spesa. Manca tutto a casa!”

Il marito da prima estasiato perché innamorato, poi divertito perché’ affezionato, poi rassegnato perché scocciato e ultimamente disperato perché disamorato, tentava in tutti i modi di arginare gli acquisti sconsiderati della moglie e le sue comparsate in società.


Sebbene la signora fosse considerata un po' fanè era comunque apprezzatissima, era considerata una donna bellissima, di gran gusto e di alto lignaggio. Per cui grande ammirazione e per alcuni anche venerazione dichiarata, ormai essendo assurta a MUSA per molti flaneur e dandies della città.
Antonio Marras x Cappelleria Martello, Cagliari
Il marito, quello poi scambiato per un cappello dalla signora a cui fa riferimento il titolo, era distrutto. Stanco, disorientato e mai arreso, cercava di far capire alla moglie quanto non fosse opportuno uscire con un cappello che aveva come decoro un ramo di un metro per lunghezza e settanta centimetri per altezza dai quali rametti scendevano in processione decori di tessuto poco identificati ma poi pare facessero parte di una preziosa raccolta di scampoli rari e selezionatissimi.
Oppure uscire con un cesto in testa dal quale si innalzavano superbi e orgogliosi ramificazioni di felci selvatiche.
Oppure rose, peonie, gardenie, ranuncoli, come se piovesse. O farfalle come nella serra dell’imperatore della Cina.

In più essendo grande devota di Sant’Efisio, il primo maggio era tradizione che indossasse un cappello immenso pieno di fiori recisi ad onorare il rito di “sa ramadura”. Lei, di fatto, era completamente inebriata, appagata da tanta bellezza e non si curava più del suo sposo petulante.

All’ennesima richiesta di questo di indossare un cappello più discreto, rivolgendosi alla sua cameriera e indicando il marito, chiese: “Giosetta, stasera con l’abito pervinca gradirei indossare quel cappello là”.
Cagliari, Luglio 2021

Si svolge a Cagliari un flashmob, che mette in scena la storia e dove Antonio Marras presenta la pre-collezione autunno-inverno, completando i look con i copricapi più formidabili.
Tutto ha luogo in Via Sassari, dove diversi performer ricreano un vero e proprio spettacolo in strada.

L’attrice Lia Careddu legge magistralmente il testo “La donna che scambiò il marito per un cappello” di Patrizia Sardo Marras, 15 ragazzi e ragazze tutti rigorosamente sardi che sfilano per la via come veri modelli di passerella indossando collezioni Marras d’archivio e 3 coppie di ballerini di tango con smoking Marras impreziositi da ricami e applicazioni di pietre e lustrini performano ballando un tango illegal.

Ma la magia continua nell’Antica Cappelleria Martello, che conserva il suo fascino storico di boutique storica con eleganti scaffali, legno e cristallo, fa da cornice scenografica ad un’installazione che mette in mostra una vera e propria collezione di cappelli artistici dedicati alla rinascita Ecologic-Style con materiali che hanno già parlato, vissuto e rinascono con una nuova realtà interpretativa del mondo della moda.
Nei pezzi realizzati da Tonino Serra, per completare le immagini oniriche suggerita da Antonio Marras durante le sfilate La natura è l’interprete principale, chiome naturali con inframezzato di foglie epifite, hydrangee sbiancare, capsule profumate di eucalipti mediterranei su basi in midollino a pagoda. Ed ancora cappelli - tazebao realizzati coni rami naturali del costo sardo inframezzato da sinuosi pezzi di preziosi tessuti ispirati alla natura ed alle sue forme che cambiano in continuazione risultando però eterne ed irraggiungibili.

L’esposizione rimarrà visitabile al pubblico fino alla fine dell’estate.
Un motivo in più per una gita a Cagliari.

Antica Cappelleria Martello Via Sassari 92, Cagliari - Sardinia

Testo di: Patrizia Sardo Marras Photo courtesy: Daniela Zedda Video: Claudio Atzeni e Fabio Pietro Candotti
Antonio Marras x Cappelleria Martello, Cagliari