Pre Autunno Inverno 2024

NATIVI SARDI

Nativi americani e Sardi hanno in comune una modalità molto simile nel vivere il rapporto tra le persone, il rapporto con la natura e il rapporto con il divino, il soprannaturale. Entrambi abitano gli spazi liberi di praterie o di montagne e conoscono la libertà e, conseguentemente, la violenza della repressione di chi quella libertà vuole negare insieme alla loro diversità.

San Salvatore del Sinis, Cabras, Oristano, Sardinia, Italy

3.jpg__PID:0db6738f-87e8-454c-86df-7a466b4aa8fa
1.jpg__PID:b6738f87-e885-4c86-9f7a-466b4aa8faa6
2.jpg__PID:738f87e8-854c-46df-ba46-6b4aa8faa6b8

Nel 1981 Fabrizio De André pubblica un album autobiografico, che porta il suo nome, dedicato sia alla comunità sarda che a quella dei nativi americani negli Stati Uniti.

Il cantautore poeta ha scritto:
“Sono molto più sardo di chi, nato per caso in Sardegna, ha scelto di vivere a Roma”, e ancora, “La vita in Sardegna è forse la cosa migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, campagne e coste immerse in un mare miracoloso sarebbero proprio ciò che consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso."

È del 1981 l'album in cui paragona gli indiani d'America al popolo sardo, intuendo qualcosa di più di una corrispondenza, di una semplice analogia. Essere sardo è sempre questione di divenire, e non di essere; delle differenze e non dell’identità. L'“indipendentismo” sardo, forse, dovrebbe ripartire da qui, da due figure simbolo, i sardi e gli indiani, che non sono diversi, per le esperienze che vivono o subiscono, dagli “altri” personaggi di cui l'autore ha sempre cantato.

Nel 1981 Fabrizio De André pubblica un album autobiografico, che porta il suo nome, dedicato sia alla comunità sarda che a quella dei nativi americani negli Stati Uniti.

Il cantautore poeta ha scritto:
“Sono molto più sardo di chi, nato per caso in Sardegna, ha scelto di vivere a Roma”, e ancora, “La vita in Sardegna è forse la cosa migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, campagne e coste immerse in un mare miracoloso sarebbero proprio ciò che consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso."

È del 1981 l'album in cui paragona gli indiani d'America al popolo sardo, intuendo qualcosa di più di una corrispondenza, di una semplice analogia. Essere sardo è sempre questione di divenire, e non di essere; delle differenze e non dell’identità. L'“indipendentismo” sardo, forse, dovrebbe ripartire da qui, da due figure simbolo, i sardi e gli indiani, che non sono diversi, per le esperienze che vivono o subiscono, dagli “altri” personaggi di cui l'autore ha sempre cantato.

5.jpg__PID:27c663a3-db94-4a2c-ab9f-b23a325ac96b

Nel 1981 Fabrizio De André pubblica un album autobiografico, che porta il suo nome, dedicato sia alla comunità sarda che a quella dei nativi americani negli Stati Uniti.

Il cantautore poeta ha scritto:
“Sono molto più sardo di chi, nato per caso in Sardegna, ha scelto di vivere a Roma”, e ancora, “La vita in Sardegna è forse la cosa migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, campagne e coste immerse in un mare miracoloso sarebbero proprio ciò che consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso."

È del 1981 l'album in cui paragona gli indiani d'America al popolo sardo, intuendo qualcosa di più di una corrispondenza, di una semplice analogia. Essere sardo è sempre questione di divenire, e non di essere; delle differenze e non dell’identità. L'“indipendentismo” sardo, forse, dovrebbe ripartire da qui, da due figure simbolo, i sardi e gli indiani, che non sono diversi, per le esperienze che vivono o subiscono, dagli “altri” personaggi di cui l'autore ha sempre cantato.

5.jpg__PID:27c663a3-db94-4a2c-ab9f-b23a325ac96b
9DSC_2940.jpg__PID:6a045480-9562-47e7-8d65-85edff8550ac
9DSC_2796.jpg__PID:b925414d-4ea6-4f85-ae45-cc349190bddc

Religioni, misticismo, simbolismo sono gli ingredienti che ancora oggi affascinano coloro che si approcciano alla storia e al modo di vivere dei Nativi Americani e sulle orme dei più famosi capi indiani, ma anche i manufatti e le simbologie che caratterizzano un saper fare che ha memoria di storie e leggende.

De André parla di Indiani d’America e di pastori della Sardegna, accostandone le simili esistenze con il sentimento che più gli è congeniale e che è il principio fondamentale della sua filosofia: quella solidarietà che significa sentire comune, essere partecipe del dolore degli altri come unica via per il bene e la pace di tutti gli uomini. Tra Sardi e Nativi c’è in comune la difesa della propria diversità, la vita irregolare di chi vive tra montagne o praterie, tra il cielo, i boschi e l’acqua di mari o torrenti.

Religioni, misticismo, simbolismo sono gli ingredienti che ancora oggi affascinano coloro che si approcciano alla storia e al modo di vivere dei Nativi Americani e sulle orme dei più famosi capi indiani, ma anche i manufatti e le simbologie che caratterizzano un saper fare che ha memoria di storie e leggende.

De André parla di Indiani d’America e di pastori della Sardegna, accostandone le simili esistenze con il sentimento che più gli è congeniale e che è il principio fondamentale della sua filosofia: quella solidarietà che significa sentire comune, essere partecipe del dolore degli altri come unica via per il bene e la pace di tutti gli uomini. Tra Sardi e Nativi c’è in comune la difesa della propria diversità, la vita irregolare di chi vive tra montagne o praterie, tra il cielo, i boschi e l’acqua di mari o torrenti.

9DSC_2796.jpg__PID:b925414d-4ea6-4f85-ae45-cc349190bddc

Religioni, misticismo, simbolismo sono gli ingredienti che ancora oggi affascinano coloro che si approcciano alla storia e al modo di vivere dei Nativi Americani e sulle orme dei più famosi capi indiani, ma anche i manufatti e le simbologie che caratterizzano un saper fare che ha memoria di storie e leggende.

De André parla di Indiani d’America e di pastori della Sardegna, accostandone le simili esistenze con il sentimento che più gli è congeniale e che è il principio fondamentale della sua filosofia: quella solidarietà che significa sentire comune, essere partecipe del dolore degli altri come unica via per il bene e la pace di tutti gli uomini. Tra Sardi e Nativi c’è in comune la difesa della propria diversità, la vita irregolare di chi vive tra montagne o praterie, tra il cielo, i boschi e l’acqua di mari o torrenti.

6DSC_4065.jpg__PID:4b266e36-8ffd-434f-a880-38187ed4e06f
6DSC_3807.jpg__PID:934b266e-368f-4dc3-8fe8-8038187ed4e0
1DSC_1416.jpg__PID:a3934b26-6e36-4ffd-834f-e88038187ed4
Una collezione che accomuna manualità, amore per la tradizione, riverenza verso antiche usanze e gesti millenari e riti ancestrali. Siamo figli della stessa terra intrisa di animismo, rispetto e devozione nei confronti di una sola grande madre: la natura. Per entrambi i popoli è importante un tipo di abbigliamento facilmente trasportabile, che proteggesse dai cambiamenti climatici stagionali e che utilizzasse materie prime accessibili a un popolo in perenne spostamento.
Una collezione che accomuna manualità, amore per la tradizione, riverenza verso antiche usanze e gesti millenari e riti ancestrali. Siamo figli della stessa terra intrisa di animismo, rispetto e devozione nei confronti di una sola grande madre: la natura. Per entrambi i popoli è importante un tipo di abbigliamento facilmente trasportabile, che proteggesse dai cambiamenti climatici stagionali e che utilizzasse materie prime accessibili a un popolo in perenne spostamento.
3DSC_1536.jpg__PID:52f7f11f-fe47-4dc5-a4ef-88fb6f55b438
9DSC_2826.jpg__PID:f7f11ffe-47dd-4564-af88-fb6f55b4380a
2DSC_1761.jpg__PID:7752f7f1-1ffe-47dd-8564-ef88fb6f55b4
2DSC_1738.jpg__PID:c9673f33-c3cc-472e-82f9-8257ff6297d0

È un divertissement il nostro, un gioco, una ricerca, un tributo alla tradizione quella sarda e quella dei nativi americani che hanno in comune la sacra sapienza della tessitura e una dea: la coperta.
I colori della collezione riprendono gli alti cieli della prateria e i tramonti della Sardegna più selvaggia. Celesti, crema, azzurri, bordeaux, blu profondi, ruggine, taupe, tortora, ecrù, mauve, marron, bruciati e petrolio.
Pied de poule, quadri, quadretti, fiori, ramage, ricami intarsi. Pelle rough e frange e maglia cocoon, cappe e tailleur e abitoni e coperte tante.

3DSC_1536.jpg__PID:52f7f11f-fe47-4dc5-a4ef-88fb6f55b438
9DSC_2826.jpg__PID:f7f11ffe-47dd-4564-af88-fb6f55b4380a
2DSC_1761.jpg__PID:7752f7f1-1ffe-47dd-8564-ef88fb6f55b4

San Salvatore del Sinis, Cabras, Oristano, Sardinia, Italy

Pre Autunno Inverno 2024